GOOGLE STREET VIEW + TREKKER:

uno strumento utile per chi va in montagna ?

Tutti conosciamo Google Street View, la app di Google che consente, partendo da Google Map, di scegliere una posizione e da questa avere una visione fotografica dell’intorno (normalmente 360° in orizzontale e 160° in verticale); è anche possibile, con il mouse, muoversi sul percorso e visionare le immagini che scorrono.

Da qualche anno è stato sviluppato il programma Google Trekker (in Italia dal 2013), per ottenere immagini anche al di fuori dell’ambito urbano e stradale, perciò teoricamente ovunque, persino sulle montagne più remote.
Google mette a disposizione dei volontari uno zainetto ad hoc che contiene il gruppo di fotocamere e l’hardware di acquisizione delle immagini, circa 18 kg in tutto, da portare in spalla per documentare il paesaggio che stiamo visitando. Google si occupa poi della complessa elaborazione dei dati e dalla messa in rete su Google Map.

Su Google Map è possibile visionare le aree coperte dal sistema (marcate in blu): per il momento nelle zone montane sono mappate soltanto le bassi valli dove ci sono le strade, e qualche sentiero, anche se spesso non continuativamente su tutto il percorso.
Tuttavia, il programma continua e, grazie al contributo dei camminatori volontari, e nonostante qualche problema tecnico, è destinato ad aumentare la copertura. Per esempio, dià ora c’è la copertura pressochè completa della via normale al Monte Bianco per il Gouter, poi alcuni sentieri nelle Dolomiti, in Valtellina, ecc.

–>Per saperne di più, leggi nel seguito le domande/risposte.

D. Google Trekker è davvero utile a chi fa attività in montagna (alpinismo, trekking, scialpinismo, mountain bike, …) ?

R. Può essere utile nella pianificazione della gita, per prendere visione del terreno, e quindi valutarne meglio le difficoltà, e aiutare nella scelta delle attrezzature. Google Trekker può completare le immagini già ottenibili da Google Earth e le informazioni di una mappa topografica (cartacea o digitale).
Secondo noi è uno strumento utile in più, ma non indispensabile; anzi, non deve risultare indispensabile…

D. Quali limitazioni ci sono?

R. La limitazione più evidente è la ridotta copertura. Anche tra 10 o 20 anni o più, saranno mappati soltanto i sentieri sulle montagne più frequentate e forse alcune vie alpinistiche.  L’altra limitazione importante è che le immagini offerte sono ovviamente relative alle condizioni della montagna al momento dell’acquisizione  della immagine. Perciò, se l’immagine è stata presa in estate, non sarà molto utile per una gita scialpinistica invernale sulla neve. Inoltre, anche a parità di stagione, lo stato della montagna può cambiare parecchio (specialmente i ghiacciai).
La terza limitazione è che, in montagna in assenza di rete mobile, non si avrà accesso a Google Street Map on line.

Lo strumento Google Trekker nella versione normalmente concessa in comodato ai volontari per la mappatura. Viene inserita in uno zaino ad hoc, per un peso complessivo di circa 18 kg. Versioni successive potrebbero essere più leggere.

 

D. Avere a disposizione un percorso di montagna mappato su Google Street View non uccide definitivamente l’avventura ?

R. Qui occorrono due ragionamenti, uno pratico e uno filosofico. Dal punto di vista pratico, a causa delle limitazioni sopra citate, saranno veramente pochi i casi in cui le informazioni offerte da Google Trekker possano di fatto “annullare” ogni imprevisto dell’escursione. Del resto,  su un percorso noto, già si hanno informazioni dettagliate anche senza Google Trekker. Per esempio: voglio sapere com’è la via normale al Grossglockner ? … vado su YouTube e ho decine di filmati che mostrano tutte le fasi dell’arrampicata.
Invece le vie meno conosciute, le montagne poco frequentate o in zone remote, resteranno sempre poco o  per niente documentate, per la gioia dei puri adventurers. Le vie più tecniche e l’alta quota non saranno mappate da Google Trekker, a causa della difficoltà nelle riprese (attrezzatura di 18 kg !)
Inoltre, su una via tecnica o su una montagna di 7000 o 8000 m, se proprio si ritenesse necessario avere una visione precisa (e attuale !) delle condizioni, ora ci sono i droni, che si possono  utilizzare esattamente quando e dove serve…

Dal punto di vista filosofico, Google Trekker è uno strumento come altri. Se e quando lo utilizziamo dipende da noi. Chiunque può scegliere di fare per esempio, la cresta Signal al Monte Rosa, senza documentarsi affatto, se ritiene che questo debba essere il suo personale approccio all’ avventura: non consulta la mappa topografica, non legge guide né relazioni, non guarda foto né  filmati…
Ma se un altro volesse invece informarsi un po’, perché non dovrebbe essere libero di farlo ? In alcuni casi, una informazione dettagliata può aiutare nelle scelte su come preparare l’uscita e può essere utile persino ai professionisti (per esempio guide alpine con clienti, o tecnici del soccorso durante un’operazione).

D. Resta il fatto che alcuni puristi rifiutano strumenti tipo Google Trekker…

R. Bene, sono liberi di non usarlo. Ma non dimentichiamo che l’avventura è sempre relativa all’obiettivo che ci si pone, e alle capacità individuali. Per Alex Honnold l’avventura è salire in free solo (senza corda) la via Freerider al Capitan, ma per l’escursionista della domenica l’avventura può essere soltanto arrivare per sentiero al Rifugio Locatelli alle Tre Cime di Lavaredo, dopo essersi documentato con tutti gli strumenti possibili.
La vera avventura non sta nell’uso o meno di uno strumento, ma nella nostra testa. Lasciamo ad ognuno la facoltà di scegliere il proprio limite…

 

Una schermata (in questo caso, da PC) di Google Street map dopo aver zoomato sulla via normale Gouter al Monte Bianco.

 

 

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